Compostabile e biodegradabile: significato e differenze

Il rispetto del Pianeta e delle sue risorse passa anche da una sensibilizzazione e conoscenza verso alcuni termini che hanno a che fare con le nostre azioni quotidiane. Spesso ci imbattiamo in parole come compostabile e biodegradabile, ma ignoriamo il loro significato e le differenze che intercorrono fra loro. Nelle prossime righe analizzeremo entrambi e parleremo anche di bioplastiche.

Cosa significa compostabile

Partiamo da una prima domanda: cosa vuol dire compostabile? Si tratta di un aggettivo inerente a un materiale che, dopo essere stato gettato, si degrada e viene trasformato in compost. Il compost è una sostanza particolarmente ricca di proprietà nutritive, perfetta per essere utilizzata come concime per il terreno. Perché un prodotto possa essere definito “compostabile” deve possedere le seguenti caratteristiche, individuate dalla norma UNI EN 13432:2002:

  • degradabilità pari ad almeno il 90% entro sei mesi in presenza di un ambiente ricco di
    anidride carbonica. Il valore deve essere verificato in base al metodo ISO 14855;
  • se in contatto con materiali organici per tre mesi, la massa del materiale deve essere
    costituita almeno per il 90% da frammenti di dimensioni inferiori a 2 mm, da verificare
    secondo lo standard ISO 14045. Questo è il concetto di disintegrabilità;
  • il materiale non deve avere effetti negativi sul processo di compostaggio;
  • deve avere una bassa concentrazione di metalli pesanti additivati al materiale;
  • i valori di pH, il contenuto salino, le concentrazioni di solidi volatili, azoto, fosforo,
    magnesio e potassio devono rimanere al di sotto dei limiti stabiliti.

Sant'Anna Bio Bottle

Cosa significa biodegradabile

Per quanto riguarda il concetto di biodegradabile, ci riferiamo ad una particolare caratteristica di alcuni materiali, che riescono a decomporsi in natura grazie all’azione enzimatica di microrganismi e batteri e a quella della luce solare o altri agenti atmosferici naturali. Il materiale oggetto di biodegradazione si scinde in sostanze più semplici, come anidride carbonica, acqua, sali minerali ecc. e viene assorbito dal terreno.

Ciò non comporta il rilascio di sostanze inquinanti: è un processo naturale, per cui le sostanze organiche di partenza si convertono in molecole inorganiche. Il ciclo della biodegradabilità parte dall’attività di fotosintesi di piante e alghe e dall’energia del sole: per mezzo di questi due elementi, l’anidride carbonica viene sottratta all’atmosfera per sintetizzare gli zuccheri e le altre sostanze impiegate dai vegetali per crescere e svilupparsi.

Dalle piante, il flusso di materia e energia passa agli erbivori e di conseguenza ai carnivori. La morte degli organismi vegetali e animali fa scattare l’azione dei microrganismi, che si nutrono del materiale organico mediante processi di biodegradazione, rilasciando acqua e anidride carbonica nell’atmosfera. Il ciclo si chiude, per poi riaprirsi nuovamente. Il fenomeno della biodegradazione può applicarsi anche ai rifiuti organici.

Biodegradabile e compostabile le differenze

Materiale biodegradabile e compostabile non sono la stessa cosa. Esistono delle importanti differenze, definite nel dettaglio dalla normativa europea UNI EN 13432.

Innanzitutto, un rifiuto di materiale compostabile deve essere inevitabilmente biodegradabile. Questa affermazione non vale al contrario: un materiale biodegradabile non è necessariamente compostabile, dal momento che può non disintegrarsi completamente nei tempi stabiliti dalla norma (tre mesi).

Inoltre, la biodegradazione è un processo naturale, mentre il compostaggio avviene in maniera artificiale, tramite un procedimento controllato e accelerato all’interno di un impianto di compostaggio industriale.

La Bioplastica

Quando una plastica è composta, del tutto o in parte, da biomassa organica e non dalle tradizionali molecole del petrolio, si parla di bioplastica. Per la sua produzione, le materie prime rinnovabili più usate sono l’amido e la cellulosa (che spesso derivano da mais e canna da zucchero).

Molti prodotti di uso quotidiano, come ad esempio i contenitori alimentari, le buste della spesa ecc. sono composti da bioplastica. Ma cosa c’entra la bioplastica con il discorso relativo al biodegradabile e al compostabile?

Il fatto di derivare totalmente dalla natura non è necessariamente sinonimo di compostabilità; analogamente, esistono bioplastiche costituite in quota parte da materiali di origine petroliferi che sono compostabili. In ogni caso, che siano in tutto o in parte derivate da materiale rinnovabile, le plastiche compostabili non si decompongono naturalmente, ma attraverso un processo artificiale chiamato compostaggio.

Una volta terminato, la plastica si trasforma in anidride carbonica, acqua, composti inorganici o biomassa. Il mancato rilascio di residui tossici durante la decomposizione (e quindi un basso o assente tasso di inquinamento) è uno degli aspetti più importanti perché una plastica possa essere definita compostabile.

packaging biodegradabili

I packaging biodegradabili e compostabili

Packaging compostabile e packaging biodegradabile non sono sinonimi. Lo abbiamo visto nei paragrafi precedenti: la compostabilità è una proprietà ben definita, testata e valutata secondo prove e parametri codificati (UNI EN 13432).

Tuttavia, la compostabilità è solo una delle caratteristiche che rendono un packaging sostenibile.

Il packaging compostabile va smaltito nell’umido, dopodiché verrà inviato agli impianti di compostaggio industriale. A proposito di packaging compostabile, Sant’Anna Bio Bottle è l’unica linea di bottiglie compostabili in 4 diversi formati presente in Italia.

Inoltre, il formato da 1,5 L è la prima bottiglia al mondo prodotta con PLA, un particolare polimero che si ricava dalla fermentazione degli zuccheri contenuti nelle piante, senza neanche una goccia di petrolio o suoi derivati.

Il risultato è una bioplastica biodegradabile e compostabile, che in soli 80 giorni di processo di compostaggio industriale torna a far parte della natura (come attesta la conformità alla norma EN13432). Bio Bottle è un vero contenitore di origine naturale che rispetta perfettamente la naturalezza del contenuto.

Dove smaltire i rifiuti compostabili e biodegradabili

Tutto ciò che è compostabile, bioplastiche comprese, può essere smaltito nel bidone dell’umido.

Lascia un commento