L’importanza dell’acqua in allattamento

L’idratazione è un’attività fondamentale che consente di mantenere uno stile di vita sano e, quando una neomamma si trova in un periodo particolare come quello dell’allattamento al seno, deve considerare quanta acqua bere al giorno per rimanere in salute e condividere serenamente questo momento intenso ma faticoso con il proprio bambino.

Qual è l’apporto idrico giornaliero ideale per una mamma? Quale acqua bisogna bere durante l’allattamento?

Attraverso alcuni consigli pratici e di buon senso, sarà possibile vivere al meglio questo periodo, traendo tutti i più importanti benefici offerti da un elemento che è simbolo di vita: l’acqua.

Il ruolo dell’acqua durante l’allattamento

Bere acqua durante l’allattamento è molto importante poiché il fabbisogno idrico di una mamma in gravidanza e dopo il parto è maggiore rispetto a quello di una donna non in stato interessante.

La percentuale di acqua nel corpo corrisponde a circa il 55%del peso totale negli individui di sesso femminile, e questo fa capire quanto sia cruciale tale elemento per la sopravvivenza di una persona.

Una donna che ha partorito produce latte composto per il 90% da acqua. L’allattamento, quindi, comporta per la donna un ingente dispendio di liquidi, nonché di calcio e proteine, che portano ad affaticamento, stanchezza e, soprattutto, disidratazione.

L’acqua per l’allattamento, quindi, è un fattore essenziale per ritrovare le energie, ridurre la stanchezza e superare brillantemente il periodo post-partum.

Quanta acqua bere in allattamento

Le neomamme potrebbero chiedersi effettivamente quanta acqua bere in gravidanza e in allattamento. Di certo è importante seguire una dieta bilanciata e idratarsi sempre quando si ha sete, senza trascurare i propri bisogni.

La Società Italiana Nutrizione Umana (Sinu) offre un’informazione più precisa al riguardo, consigliando alle donne incinte di assumere 2700 ml di acqua giornalmente (circa 13 bicchieri), e a quelle in allattamento di bere 700 ml di acqua in più rispetto ai liquidi assunti normalmente nel quotidiano.

Queste abitudini sane aiutano a rendere più fluido il latte materno e a mantenere idratata la neomamma, che in genere avverte la sete durante la poppata.

Da menzionare che l’apporto di acqua non porta a una maggiore produzione di latte, ma sicuramente a un maggior benessere.

L'importanza dell'acqua in allattamento

Quale acqua bere durante l’allattamento

Così come l’acqua per i neonati è fondamentale per il loro benessere, per le mamme bere acqua in gravidanza e dopo il parto è altrettanto importante. Ma qual è l’acqua migliore in allattamento?

Secondo l’ISS, sia l’acqua di rubinetto che quella in bottiglia sono sicure e adatte al fabbisogno della donna. Si menziona, però, che per sostenere la salute della madre e lo sviluppo del feto durante la gravidanza, è cruciale scegliere un’acqua con un basso contenuto di sodio, capace di contrastare la ritenzione idrica e il gonfiore.

Nel periodo post-partum può essere utile bere acque ricche di magnesio e calcio, ovvero elementi che possono essere carenti e che necessitano di essere reintegrati attraverso i liquidi e una dieta adeguata, preferibilmente consigliata da un medico, a seconda dei bisogni della mamma.

Acqua frizzante in allattamento

L’acqua frizzante può fare male durante l’allattamento?

In realtà questa bevanda gasata, composta da acqua naturale addizionata con anidride carbonica, non presenta controindicazioni e può, in realtà, offrire alla mamma un’alternativa piacevole e diversa alle classiche bibite zuccherate che, se consumate in eccesso, possono risultare poco salutari.

Cosa non bere durante l’allattamento

Se l’acqua è fondamentale per l’allattamento, nonché salutare, molte altre bevande sono da ridurre, se non evitare.

La neomamma non può assumere superalcolici, dannosi per la sua salute e quella del bambino. Infatti, l’alcol etilico passa nel latte e rischia di inibire la montata lattea, causando nel neonato vomito, diarrea e ipoglicemia.

Da limitare anche il vino, compreso quello a bassa gradazione alcolica.

Sarà utile ridurre anche tutte le sostanze con effetto stimolante sul sistema nervoso come caffè, cola, tè e cioccolata.

Può essere difficoltoso rinunciare a tutto ciò, e per questo si può optare per alternative più salutari come prodotti decaffeinati e deteinati, oppure acque aromatizzate alla frutta, centrifugati e succhi, gustosi e rinfrescanti. In inverno, invece, si possono bere delle tisane calde e profumate.

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