Acque termali e benessere: proprietà, usi e controindicazioni

Introduzione alla medicina termale:definizioni e principi

La medicina termale è una disciplina medica che sfrutta le azioni fisiche e biologiche delle acque termali e dei fanghi e i loro gli effetti clinico-terapeutici.

Secondo la legge italiana (L.323/2000) sono considerate minerali termali le acque che vengono usate per le loro proprietà terapeutiche od igieniche speciali.

La cura termale consiste nell’impiego dei mezzi curativi termali prescritti dal medico a fini curativi, riabilitativi e preventivi. Essa viene eseguita con differenti modalità tecniche.

Principali mezzi di cura termale sono le acque minerali e i fanghi. Dei mezzi di cura termale oggi sono definiti: la composizione, le azioni biologiche e gli effetti terapeutici da cui originano le indicazioni.

Terapia termale: presidio sanitario riconosciuto e ambiti di cura

Quando si parla di Terme va precisato che non si tratta di SPA o di Centri Wellness, bensì di un presidio sanitario.

La terapia termale rappresenta infatti una vera e propria cura che utilizza le acque a scopo terapeutico, preventivo e riabilitativo, per trattare molteplici malattie, tanto che la sua efficacia è riconosciuta dal Ministero della Salute che, con apposito decreto, ha pubblicato un elenco delle patologie che possono trovare reale beneficio dalle cure termali.

Il Servizio Sanitario Nazionale ha infatti inserito le cure termali nei LEA (limiti essenziali di assistenza) e stilato una specifica lista delle patologie che, in base a evidenze scientifiche, possono trarre beneficio da questo trattamento.  

La terapia termale è solitamente indicata, per le patologie croniche, cronico-degenerative o recidivanti a carico di vari apparati, in particolare sono utilizzate nel trattamento di patologie osteo-articolari-riabilitative, reumatologiche, respiratorie (bronchiti, rinosinusiti, otiti croniche), ma anche per patologie dermatologiche (dermatiti, psoriasi) e vascolari.

Elenco patologie riconosciute dal S.S.N.

  • Malattie otorinolaringoiatriche e delle vie respiratorie
  • Rinopatia vasomotoria
  • Bronchite cronica semplice accompagnata a componente ostruttiva
  • Malattie cardiovascolari
  • Postumi di flebopatie di tipo cronico
  • Malattie ginecologiche
  • Sclerosi dolorosa del connettivo pelvico di natura cicatriziale e involutiva
  • Leucorrea persistente da vaginiti croniche aspecifiche e distrofiche
  • Malattie dell’apparato urinario
  • Calcolosi delle vie urinarie e sue recidive
  • Malattie dell’apparato gastroenterico
  • Dispepsia di origine gastroenterica e biliare; sindrome dell’intestino irritabile nella varietà con stipsi
  • Malattie reumatiche
  • Osteoartrosi ed altre forme degenerative
  • Reumatismi extra-articolari
  • Malattie dermatologiche
  • Psoriasi
  • Dermatite seborroica ricorrente.

Prescrizione delle cure termali: modalità e costi

Il Paziente può accedere liberamente a un ciclo di trattamenti termali all’anno con la sola prescrizione del proprio Medico di famiglia, pagando solo un ticket, se non si rientra nelle categorie degli esenti.

La prescrizione formulata sul ricettario del S.S.N. (ricetta rossa) deve riportare la patologia del soggetto ed il correlato ciclo di cure che si intende praticare. Il costo delle cure non rientra nel budget medico/paziente.

Acque termali e benessere: proprietà, usi e controindicazioni

Classificazione delle acque termali

In Italia è adottata la classificazione di Marotta e Sica, nella quale sono presi in considerazione sia aspetti quantitativi che qualitativi delle acque. L’acqua termale prende il proprio nome dall’elemento o dall’insieme di elementi di cui è formata.

 Nella determinazione della composizione ionica predominante si tiene conto, in primo luogo, dell’anione (o degli anioni) prevalente ed in secondo luogo del catione. Quando uno ione è presente in quantità superiore a 20 mEq/litro dà il nome all’acqua. In base alla composizione ionica prevalente, le acque minerali vengono classificate in acque:

  • Bicarbonate
  • Salse iodiche
  • Cloruro-sodiche
  • Sulfuree
  • Solfae
  • Bicarbonato solfate
  • Carboniche

Acque termali e indicazioni terapeutiche

Le differenti indicazioni e gli effetti curativi della terapia termale dipendono sia dalla diversa composizione delle acque, che dalla metodica impiegata.

L’azione “specifica” propria di ogni tipo di acqua termale è legata alla particolare composizione chimica dell’acqua stessa. Quella “aspecifica” riguarda invece il metodo di applicazione, che può essere molto differenziato a seconda della singola acqua termale e della sua assunzione allo stato liquido (bagno, bibita, irrigazione), gassoso (humage, insufflazione, vapore), solido o semisolido (fango).

Proprietà terapeutiche delle acque termali: un focus sulle tipologie

BICARBONATE

Impiegate per bibita e per bagni. Sono soprattutto indicate in caso di gastriti croniche, epatopatie, calcolosi biliare, dispepsia, diabete e gotta.

SALSO-IODICHE

Utilizzate per bibita, come bagni, irrigazioni, inalazioni, aerosol e fanghi. Hanno effetti terapeutici per malattie reumatiche, infiammazioni delle alte e basse vie respiratorie, vasculopatie periferiche e dermatosi.

CLORURO-SODICHE

Utilizzate per bibita, come bagni, docce, irrigazioni, aerosol e fanghi. Indicate per gastriti, epatite, stitichezza, colite, obesità, diabete e artropatie.

SULFUREE

Utilizzate per bibita, come bagni, inalazioni, irrigazioni e nebulizzazioni. Valide per malattie della pelle, dell’apparato respiratorio (alte e basse vie aeree), affezioni ginecologiche, e reumatiche

SOLFATE

Sono per lo più utilizzate come bibita. Molto indicate per malattie gastrointestinali croniche.

BICARBONATO-SOLFATE

Impiegate per inalazioni, irrigazioni, bagni, fanghi. Ottime per epatopatie, calcolosi biliari e diabete.

CARBONICHE

Utilizzate per bibita e come bagni. Particolarmente indicate per gastropatie, ipertensione arteriosa e problematiche vascolari

Cure termali: avvertenze e controindicazioni

Le cure termali presentano anche controindicazioni: in generale sono sconsigliate in tutti i casi di malattia in fase acuta, di neoplasie maligne, di insufficienza respiratoria.

Anche le persone con problemi cardiovascolari devono fare attenzione. L’esposizione prolungata al calore delle acque termali può causare un aumento della pressione sanguigna e per coloro che soffrono di ipertensione, insufficienza cardiaca o altre patologie cardiache, è fondamentale consultare un medico prima di intraprendere trattamenti termali.

Infine, cautela per le donne in stato di gravidanza, l’esposizione a temperature elevate, come nelle vasche termali o nelle saune, può rappresentare un rischio per la salute del feto, specialmente nei primi mesi.

Dottor Alessandro Zanasi

Direttore Sanitario Terme di Cervia (RA)

Lascia un commento